Geolier, il giovane rapper napoletano cresciuto in una delle zone più complesse di Napoli, ha recentemente attirato l’attenzione con un’intervista nella quale ha rivelato un lato più maturo e consapevole della sua persona. A soli 24 anni il suo bagaglio personale è già così ricco di esperienze, sia positive che negative.
Questa riflessione porta a interrogarsi sul significato di essere un simbolo nella cultura contemporanea, in particolare, per i giovani che affrontano sfide simili.
Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, ha iniziato la sua carriera con testi che riflettevano la dura realtà del suo ambiente. Ora però, ha deciso di prendere le distanze da quella rappresentazione. “Ho fatto errori,” ha dichiarato, con una sincerità che colpisce. In un momento di profonda introspezione, ha confidato di non voler più essere associato all’immagine della Napoli “criminale”. Le sue parole toccano un argomento scottante: l’idea che la vita di un ragazzo possa valere meno di un oggetto materiale. “Mi fa male vedere che una vita vale meno di una scarpa,” ha detto, mostrando quanto profondamente la violenza abbia colpito la sua città. Geolier aspira a trasmettere un messaggio di speranza ai giovani affinché non perdano mai di vista i propri sogni, anche quando vengono messi a dura prova dalle avversità.
Il rapper non ha cercato di giustificare i suoi passati comportamenti, ma ha enfatizzato che, secondo lui, l’arte non è responsabile per la diffusione della violenza. “Il problema non è Gomorra o Mare fuori,” afferma, “il problema è la realtà.” Confrontandosi con un episodio recente, Geolier ha raccontato di un bambino che girava con una pistola a piombini. Questo momento ha accentuato la sua volontà di agire e ha portato alla riflessione su come l’arte e la cultura possano influenzare i giovani. “Non possiamo censurare il rap: ai ragazzi resta solo quello,” ha detto, suggerendo che l’educazione e le alternative siano necessarie per ispirare le nuove generazioni.
Ritorno sui banchi: il nuovo percorso nella scuola di Geolier
Un aspetto sorprendente dell’intervista è il desiderio di Geolier di tornare a scuola, un gesto di grande significato. Ha rivelato che, come molti giovani, ha iniziato a lavorare presto e ha lasciato la scuola dopo le medie. “Giocavo per strada,” confessa, “però tornavo sempre a casa dai miei genitori.” Entrare nel mondo del lavoro ha rappresentato una responsabilità, ma ora è giunto il momento di ‘rubare’ non soltanto il tempo ma anche le esperienze che la scuola può offrire.
Geolier ha parlato delle sue prime esperienze con i libri e la poesia, esprimendo un interesse genuino per autori come Jacques Prévert, ispirato da un film di Alessandro Siani. Questo è il suo modo di avvicinarsi a una cultura più ampia, un passo verso una nuova consapevolezza. “La scuola prima o poi la finirò,” ha dichiarato con determinazione, mostrandosi pronto a riscrivere il suo futuro. Per lui, l’istruzione non è solo un mezzo per raggiungere un obiettivo, ma un modo per esplorare cose nuove, già animate da un passato ricco di sfide.
Durante un incontro alla Federico II, lo continuava a sottolineare: “Io qua dentro non posso insegnare niente a nessuno, qui posso solo imparare qualcosa.” Le sue parole rivelano un profondo rispetto per il processo educativo. “Possiamo parlare di come affrontare le paure e le ansie,” ha aggiunto, sottolineando l’importanza del dialogo e della condivisione tra giovani. In questo modo, il rapper non sta solo parlando con i suoi fan, ma sta cercando di creare uno spazio di confronto per tutti coloro che affrontano le stesse difficoltà.
Una nuova visione: oltre i sogni e le difficoltà
Infine, attraverso la sua evoluzione personale, Geolier enfatizza come i giovani di oggi siano desiderosi di seguire i propri sogni, talvolta anche contro le aspettative familiari. “Ci sono quelli che fanno per farsi vedere, e chi invece guarda,” ha dichiarato, affrontando dinamiche complesse tra aspirazioni e realtà quotidiana. In questo contesto, emerge un interessante dibattito su cosa significhi veramente avere successo e come la società possa contribuire a plasmare il futuro.
Il rapper, con la sua storia e le sue esperienze, rappresenta un esempio potente di come sia possibile superare le avversità. In un ambiente dove spesso mancano modelli positivi, lui cerca di farsi portavoce di cambiamento. L’idea che anche i sogni possano realizzarsi, nonostante tutto, è un messaggio che si fa strada con sempre maggiore rilevanza, specialmente tra le nuove generazioni che si guardano intorno in cerca di speranza e ispirazione. Geolier sembra essere pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua vita, un capitolo dove il rap incontra l’istruzione e il cambiamento.