Se hai avuto figli fuori dal rapporto di lavoro ti spetta il bonus contributi, novità INPS

Se hai avuto dei figli al di fuori del rapporto lavorativo con la tua attuale azienda, ti spetta il bonus contributi. 

Forse non lo sai ma grazie ai tuoi figli potresti anche andare prima in pensione. Alle lavoratrici che hanno avuto figli al di fuori del rapporto lavorativo, spetta, infatti, un bonus contributi.

Bonus contributi per le mamme
Grazie ai tuoi figli potresti andare in pensione prima-  Reedgourmet.it

Spetta il Bonus contributi per le mamme purché i periodi di maternità si siano verificati al di fuori del rapporto lavorativo con l’azienda per cui si lavora. In pratica se hai avuto uno o più periodi di maternità mentre ancora non lavoravi per la tua attuale azienda, allora puoi avere un bonus contributi che ti servirà per andare in pensione prima e per avere un assegno previdenziale più alto.

Molte persone, infatti – non solo le mamme- hanno vuoti contributivi che impediscono loro di raggiungere il requisito contributivo minimo necessario per andare in pensione. Ad oggi nel nostro Paese per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria devi aver maturato almeno 20 anni di contribuzione.

Se hai lavorato all’estero in Paesi che non hanno stipulato accordi con l’Italia o se per certi periodi i contributi non ti sono stati versati o se hai avuto periodi di disoccupazione, potresti non raggiungere così facilmente il requisito contributivo minimo stabilito dalla legge Fornero. Ecco, però, che grazie ai periodi di maternità puoi ottenere un bonus contributi.

Come ottenere il bonus contributi per la maternità

Ottima notizia per le lavoratrici con figli: potrete ottenere un bonus contributi per andare prima in pensione e avere un assegno mensile più alto. Vediamo cosa bisogna fare per avere questa nuova agevolazione.

Come avere il bonus contributi
Ecco come funziona il bonus contributi – Reedgourmet.it

Il Governo di Giorgia Meloni ha introdotto, da quest’anno, la possibilità di riscattare a pagamento fino a 5 anni di contributi. Possono essere anche 5 anni non consecutivi ma tutti devono essere successivi all’inizio della carriera lavorativa. Non si possono, ad esempio, riscattare gli anni universitari.

È possibile riscattare, pagando di tasca propria, anche i periodi di maternità al di fuori del rapporto lavorativo con la propria azienda. Per i periodi di maternità all’interno del rapporto di lavoro, infatti, vengono già versati i contributi figurativi. Se, invece, hai avuto uno o più figli mentre eri disoccupata tra un lavoro e l’altro, allora puoi riscattare quei vuoti contributivi e sfruttarli per la pensione.

Il riscatto dei contributi può essere pagato in un’unica soluzione oppure a rate. Questo nuovo strumento introdotto dal Governo Meloni è utile sia per poter raggiungere il requisito minimo necessario alla pensione sia per avere un assegno previdenziale più alto. Infatti, dal 1996 in avanti, l’importo delle pensioni viene calcolato con il sistema contributivo.

Tale sistema – che ha preso il posto del sistema di calcolo retributivo – non tiene conto delle retribuzioni percepite da un lavoratore ma considera solo i contributi versati nell’arco dell’intera carriera. Dunque avere pochi contributi significa avere una pensione molto bassa.

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